I Memoriali conservati presso l'Archivio di Stato (foto Paolone)
Sabato 12 aprile 2025, ore 10.00, Archivio di Stato
vicolo Spirito Santo 2
Comunità ebraiche e giustizia cristiana nella Romagna del Cinquecento
Giacomo Mariani
I crimini nella sfera privata: le fonti bolognesi
Cesarina Casanova
La seduta è aperta al pubblico.
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Deputazione di Storia patria per le Province di Romagna
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La Deputazione di Storia patria per le Province di Romagna
La Deputazione, sin dalla sua fondazione, si è occupata di:
- promuovere gli studi storici relativi al Bolognese e alla Romagna
- provvedere alla ricognizione, alla pubblicazione e alla illustrazione delle fonti storiche regionali
- intervenire presso le competenti autorità qualora venga a conoscenza di pericoli che minacciano la conservazione del patrimonio culturale ed artistico e per promuovere opportuni restauri
- collaborare con le Prefetture per l'intitolazione di strade e piazze
La deputazione promuove gli studi storici relativi al Bolognese e alla Romagna,
provvede alla pubblicazione delle fonti storiche regionali,
collabora con le Prefetture per l'intitolazione di strade e piazze
Fatti salienti
- 10 febbraio 1860: Decreto del Governatore delle Regie Provincie dell'Emilia che istituisce le tre Deputazioni
- 6 luglio 1862: Regio decreto n. CCCCLI (parte supplementare) che approva lo statuto delle Deputazioni di storia patria delle Provincie dell'Emilia
- 20 luglio 1934: Regio decreto legge, n. 1226, Coordinamento degli Istituti nazionali di studi storici in Roma
- 20 giugno 1935: Regio decreto, n. 1176, Approvazione del regolamento per le Regie Deputazioni di storia patria
- 24 gennaio 1947: Decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato, n. 245, Abrogazione del regolamento delle Deputazioni di storia patria e della annessa tabella
- 31 dicembre 1947: Decreto del Capo provvisorio dello Stato, n. 1746, Approvazione dello statuto della Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, con sede in Bologna
- 20 febbraio 1958: Decreto del Presidente della Repubblica, n. 483, Approvazione dello statuto della Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, con sede in Bologna e riconoscimento della personalità giuridica
- 29 novembre 1970: Statuto della Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, con sede in Bologna
- 23 agosto 1988: Legge n. 400, art. 3, sulla Nomine alla presidenza di enti, istituti o aziende di competenza dell'amministrazione statale
- 20 dicembre 1993: Decreto ministeriale del 20 dicembre 1993, Approvazione del nuovo statuto della Deputazione di storia patria per le province di Romagna
Organizzazione
1862-1935
Gli uffici e gli organi della Deputazione sono regolati dall'articolo 18 dello statuto, essi sono:
- il Presidente
- il Consiglio direttivo
- il Consiglio amministrativo
- il Segretario
- il Tesoriere
1935-1947
Gli uffici e gli organi della Deputazione sono regolati dagli articoli 4, 16, 28, 29 e 30 del regolamento per le Regie Deputazioni di Storia patria, essi sono:
- il Consiglio direttivo
- il Presidente
- il Presidente e il Direttorio delle Sezioni
1947-1993
Le cariche sociali della Deputazione sono regolate dagli articoli 5-12 dello statuto, esse sono:
- il Consiglio direttivo
- il Presidente
- i due vice-Presidenti
- il Segretario
- il Tesoriere
- i Revisori dei conti (dal 1993)
- il Direttore di Sezione
La storia non si snoda
come una catena
di anelli ininterrotta.
In ogni caso
molti anelli non tengono.
La storia non contiene
il prima e il dopo,
nulla che in lei borbotti
a lento fuoco.
La storia non è prodotta
da chi la pensa e neppure
da chi l'ignora. La storia
non si fa strada, si ostina,
detesta il poco a poco, non procede
né recede, si sposta di binario
e la sua direzione
non è nell'orario.
La storia non giustifica
e non deplora,
la storia non è intrinseca
perché è fuori.
La storia non somministra carezze o colpi di frusta.
La storia non è magistra
di niente che ci riguardi. Accorgersene non serve
a farla più vera e più giusta.
La storia non è poi
la devastante ruspa che si dice.
Lascia sottopassaggi, cripte, buche
e nascondigli. C'è chi sopravvive.
La storia è anche benevola: distrugge
quanto più può: se esagerasse, certo
sarebbe meglio, ma la storia è a corto
di notizie, non compie tutte le sue vendette.
La storia gratta il fondo
come una rete a strascico
con qualche strappo e più di un pesce sfugge.
Qualche volta s'incontra l'ectoplasma
d'uno scampato e non sembra particolarmente felice.
Ignora di essere fuori, nessuno glie n'ha parlato.
Gli altri, nel sacco, si credono
più liberi di lui.
Eugenio Montale