I Memoriali conservati presso l'Archivio di Stato (foto Paolone)
Sabato 17 maggio 2025, ore 10.00, Archivio di Stato
vicolo Spirito Santo 2
Comunità ebraiche e giustizia cristiana nella Romagna del Cinquecento
Valentina Manzelli, Claudio Negrelli
L'assetto agrario di Bononia in età romana
Ad apertura della seduta il socio Paolo Tinti
presenterà un ricordo della Prof.ssa Maria Gioia Tavoni recentemente scomparsa
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Deputazione di Storia patria per le Province di Romagna
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Codice fiscale - 91352160377
La Deputazione di Storia patria per le Province di Romagna
La Deputazione, sin dalla sua fondazione, si è occupata di:
- promuovere gli studi storici relativi al Bolognese e alla Romagna
- provvedere alla ricognizione, alla pubblicazione e alla illustrazione delle fonti storiche regionali
- intervenire presso le competenti autorità qualora venga a conoscenza di pericoli che minacciano la conservazione del patrimonio culturale ed artistico e per promuovere opportuni restauri
- collaborare con le Prefetture per l'intitolazione di strade e piazze
La deputazione promuove gli studi storici relativi al Bolognese e alla Romagna,
provvede alla pubblicazione delle fonti storiche regionali,
collabora con le Prefetture per l'intitolazione di strade e piazze
Fatti salienti
- 10 febbraio 1860: Decreto del Governatore delle Regie Provincie dell'Emilia che istituisce le tre Deputazioni
- 6 luglio 1862: Regio decreto n. CCCCLI (parte supplementare) che approva lo statuto delle Deputazioni di storia patria delle Provincie dell'Emilia
- 20 luglio 1934: Regio decreto legge, n. 1226, Coordinamento degli Istituti nazionali di studi storici in Roma
- 20 giugno 1935: Regio decreto, n. 1176, Approvazione del regolamento per le Regie Deputazioni di storia patria
- 24 gennaio 1947: Decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato, n. 245, Abrogazione del regolamento delle Deputazioni di storia patria e della annessa tabella
- 31 dicembre 1947: Decreto del Capo provvisorio dello Stato, n. 1746, Approvazione dello statuto della Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, con sede in Bologna
- 20 febbraio 1958: Decreto del Presidente della Repubblica, n. 483, Approvazione dello statuto della Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, con sede in Bologna e riconoscimento della personalità giuridica
- 29 novembre 1970: Statuto della Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, con sede in Bologna
- 23 agosto 1988: Legge n. 400, art. 3, sulla Nomine alla presidenza di enti, istituti o aziende di competenza dell'amministrazione statale
- 20 dicembre 1993: Decreto ministeriale del 20 dicembre 1993, Approvazione del nuovo statuto della Deputazione di storia patria per le province di Romagna
Organizzazione
1862-1935
Gli uffici e gli organi della Deputazione sono regolati dall'articolo 18 dello statuto, essi sono:
- il Presidente
- il Consiglio direttivo
- il Consiglio amministrativo
- il Segretario
- il Tesoriere
1935-1947
Gli uffici e gli organi della Deputazione sono regolati dagli articoli 4, 16, 28, 29 e 30 del regolamento per le Regie Deputazioni di Storia patria, essi sono:
- il Consiglio direttivo
- il Presidente
- il Presidente e il Direttorio delle Sezioni
1947-1993
Le cariche sociali della Deputazione sono regolate dagli articoli 5-12 dello statuto, esse sono:
- il Consiglio direttivo
- il Presidente
- i due vice-Presidenti
- il Segretario
- il Tesoriere
- i Revisori dei conti (dal 1993)
- il Direttore di Sezione
La storia non si snoda
come una catena
di anelli ininterrotta.
In ogni caso
molti anelli non tengono.
La storia non contiene
il prima e il dopo,
nulla che in lei borbotti
a lento fuoco.
La storia non è prodotta
da chi la pensa e neppure
da chi l'ignora. La storia
non si fa strada, si ostina,
detesta il poco a poco, non procede
né recede, si sposta di binario
e la sua direzione
non è nell'orario.
La storia non giustifica
e non deplora,
la storia non è intrinseca
perché è fuori.
La storia non somministra carezze o colpi di frusta.
La storia non è magistra
di niente che ci riguardi. Accorgersene non serve
a farla più vera e più giusta.
La storia non è poi
la devastante ruspa che si dice.
Lascia sottopassaggi, cripte, buche
e nascondigli. C'è chi sopravvive.
La storia è anche benevola: distrugge
quanto più può: se esagerasse, certo
sarebbe meglio, ma la storia è a corto
di notizie, non compie tutte le sue vendette.
La storia gratta il fondo
come una rete a strascico
con qualche strappo e più di un pesce sfugge.
Qualche volta s'incontra l'ectoplasma
d'uno scampato e non sembra particolarmente felice.
Ignora di essere fuori, nessuno glie n'ha parlato.
Gli altri, nel sacco, si credono
più liberi di lui.
Eugenio Montale